• Di MASSIMILIANO GUERRINI – La quantità di cani che sono lasciati liberi in aree urbane è in costante aumento. L’approccio è in genere il medesimo:

    “Guardi che il mio è buono”,
    “Maschio o femmina?”,
    indipendentemente dal fatto che il cane si stia approssimando a persone o altri suoi simili.

    Accantonando i rilievi di carattere giuridico, sappiate che al fine di offrirci un incontro pacifico i cani dovranno possedere una bassa aggressività intraspecifica. Quando due cani si incrociano – badate bene – indipendentemente dal sesso, si confrontano, non cercano di farsi degli “amichetti”: la gestione del guinzaglio dovrà essere sempre attenta.
    1) Morbido, ovverosia non in tensione, nelle fase di avvicinamento, mentre in realtà ahimè avviene quasi sistematicamente il contrario, innalzando il livello di allerta/aggressività (se presente);
    2) Usato come strumento correttivo – dunque portandolo da morbido a teso, con una scrollata laterale – nel caso di manifestazione di comportamenti sgraditi da parte del cane.
    La stragrande maggioranza dei conduttori non li corregge affatto, o lo fa inadeguatamente, o ancora con intermittenza (a volte sì e altre no). Ciò di norma causa il rinforzo dei comportamenti che in realtà si vorrebbe portare all’estinzione, o la loro alternanza (voluti-non voluti).

    Premesso che gli incontri al guinzaglio andrebbero evitati – specie per ciò che concerne cani a noi sconosciuti – ci si trova spesso in imbarazzo di fronte all’avvicinamento di un soggetto libero e, in caso di rissa, dovremmo permettere al nostro compagno altrettanta libertà, per non giocare a suo sfavore e incidere potenzialmente sulla qualità del rapporto. Chi si comporta correttamente lo fa in genere per tutelare altre persone e/o cani di terzi. Non dimentichiamolo.

    Se infine assistessimo a correzioni date con il guinzaglio, ad abbai e ringhi senza che accada nulla di deleterio, o ancora se il nostro animale venisse recuperato con solerzia dal collare o dalla pettorina, sarebbe il caso che non facessimo scenate da gelatai. Sebbene l’arroganza sia quasi una costante negli incontri tra proprietari, faremmo meglio a lasciare le illusioni dei film di Walt Disney al grande schermo, e ad accogliere la realtà con curiosità e desiderio di metterci in gioco.