• Di MASSIMILIANO GUERRINI – Non ti servirà a molto avere avuto cani se non saprai metterti costantemente in discussione, se non avrai piacere nello studiarne la psicologia e il comportamento con l’aiuto di un professionista;

    – Il tuo cane non si calmerà crescendo, muterà casomai interessi. Il suo temperamento, parte immodificabile del carattere, equivale infatti alla velocità di reazione agli stimoli esterni. Rimarrà inoltre una creatura prevalentemente istintuale, per tutta la vita: non comprenderà i tuoi monologhi, non sarà mai un essere umano. E non gli mancherà “solo la parola”. Prima di adottarne uno cerca di comprendere se il tuo stile di vita e le tue aspettative collimano con le sue qualità naturali. Chiedi una consulenza a un esperto, non a tuo cugino (perché lui sì che ne sa di cani) o al macellaio;

    – Un cane non fa i dispetti, non possedendo una morale equivalente a quella umana. Manifesterà invece insoddisfazione, frustazione o stress, derivanti dalla conduzione di una vita scarsamente appagante (per i suoi standard, non per i nostri), dall’antropomorfizzazione, da una mancanza di disciplina, ecc.;

    – Non è cattivo. Non è buono. Non vive in accordo ai principi etici propri dell’essere umano. Reagirà piuttosto esprimendo aggressività sulla base di ciò che considera minacce alla propria incolumità, alle cose che ritiene proprie e (eventualmente) alle persone appartenenti al proprio gruppo sociale;

    – Potrai stravolgere il suo stato emotivo semplicemente utilizzando impropriamente un guinzaglio, o un guinzaglio improprio, anche se oggi ti potrebbe sembrare arduo da concepire;

    – È contro-intuitivo nel 70% dei casi circa. Applicare la ragione umana non ti aiuterà come forse credi;

    – Non gli farai alcun male utilizzando un collare, non cedere agli interessi economici dell’industria che foraggia gli ipotetici Guru del nuovo millennio: una pettorina non è inutile per definizione, tuttavia offre innanzitutto maggiori margini di profitto del collare medio, ed è stata creata per consentire a un cane di trainare pesi, non certo per farlo camminare al passo, né per permettergli di beneficiare della tua sicurezza;

    – Ti sei mai chiesto in quale modo un cane impara dal mondo che lo circonda? Che cosa sia un condizionamento? Come potremmo dunque insegnargli ciò che reputiamo opportuno? È il minimo che gli devi, in cambio di una vita di devozione. Già che ci siamo, ti domandi anche cosa lo rende realmente felice sulla base delle sue caratteristiche di specie e soggettive? Della sua memoria di razza? Oppure lo ignori concentrandoti puntualmente sulle tue esigenze? Pensaci, ma rammenta che un: ” lo fanno tutti! Mah?! Si però… e va beh!” non lo aiuteranno di certo. Né tenderanno una mano alla tua coscienza quando ti abbandonerà;

    – Sei consapevole di chi appare fragile e chi autorevole ai suoi occhi? Il cane è il nostro primo maestro. Rivolgiamoci a un esperto con numerose ore-cane all’attivo, non al proprietario di turno o a semplici teorici, per quanto noti o acculturati siano;

    – Non toccare i cani di terzi, a meno che tu non sia ragionevolmente certo delle loro intenzioni, e di quelle del proprietario;

    – Un cane che scodinzola forse desidera interagire con te in un modo che potresti non apprezzare, sinceratene;

    – I cani non si socializzano al guinzaglio, né ricercano amici quando si incontrano. Non si danno i bacetti: si confrontano. Il cane è e rimane un animale gerarchico;

    – L’adagio: “Tranquillo, il mio è buono”, dovrà sempre e comunque fare i conti con uno o più cani che non ti appartengono: non è affatto detto che ne nasca un idillio; rispetta dunque chi non desidera confronti impropri;

    – Non farti trascinare a guinzaglio teso, specialmente verso chi non conosci: qualcuno potrebbe pagarne malamente le conseguenze;

    – Non è così importante che chi incroci nelle tue passeggiate sia maschio o femmina, non azzererà le probabilità di una zuffa;

    – Un cane ci sorprenderà sempre.

    Stupito?

    L’hai azzeccata, siamo baciati dalla fortuna più di quanto non si immagini.

    – Walt Disney fu un genio, eppure ha creato un cane che non trova riscontro nella realtà (tra le altre cose);

    – Tutti i comportamenti che “premierai”: con la voce e/o le carezze e/o il cibo e/o il gioco, avranno una maggiore probabilità di ripetersi, anche i meno piacevoli. Impegnati a comprendere i processi di apprendimento di un cane, così come le azioni che conducono una condotta all’estinzione;

    – Un cane non è un bicchiere di cristallo, né un bambino da vestire o un albero da addobbare: ha esigenze decisamente diverse dalle tue. Riscopri i tuoi istinti, riconoscerai anche lui;

    – È semplice affermare: “Amo il mio cane”, ma non preoccuparti, avrai tutta la vita per provarlo;

    – I “bambini pelosi, i pelosetti” li vendono i produttori di peluche: onora un’alleanza millenaria, chiamalo: “Cane”;

    – Non lasciarlo mai libero se non ne hai il controllo, neppure in località extraurbana; oltre che illegale, in città metteresti a serio repentaglio la sua incolumità;

    – Raccogli le deiezioni; ti piacerebbe che ti defecassero in casa senza usare il bagno? Sii un buon cittadino;

    – Non aggredire chi rispetta le regole, specie se sei tu il primo a infrangerle; non distinguerti per ignoranza. Scusati e conformati a chi è diligente;

    – Non smettere mai di volere apprendere, il miglior maestro rimane allievo per una vita intera.